IL GIOVANOTTO

I cittadini avranno sicuramente notato, tempo fa, l’assenza in paese di grandi cartelli con scritte propagandistiche. Il motivo è semplice: per il rione o per il cortile non c’è necessità alcuna di elezione diretta! Lo sapeva bene anche il nostro Renato Ambrosi De Magistris che, malgrado la sua giovanissima età, è uno degli uomini più stimati e più autorevoli della City. E’ figlio di Carlo Riccardo Ambrosi De Magistris ed è direttamente interessato agli affari anzesi. Da tempo hanno cominciato a seguire quello che avviene nel nostro paese del quale sono sinceri ammiratori. L’ammirazione di questo giovanotto per Anzi è così appassionata che non sa vincere la sua voluttuosa tentazione di aggraziarsi le fortune altrui, spacciandole per proprie. Si tratta, ovviamente, di un amore disinteressato e benefico, non nuovo nella famiglia De Magistris. Renato ha praticamente guidato le operazioni ad Anzi con lo stesso spirito con il quale il suo trisnonno guidò le operazioni di sostegno bellico a Vittorio Emanuele II, a Cavour e a Garibaldi. Vien fuori da queste righe il ritratto di una dinastia alla quale non si possono negare né coerenza né fermezza di propositi. Ma ciò che mi piace di più in Renato Ambrosi De Magistris è che le sue predilezioni vanno a destra e a manca. A tutte queste cose, il cui pregio per altro non gli sfugge, egli preferisce il cardinal Alborno, ciò che mi riempie di commozione. E’ indubbio che anche da un punto di vista umano incontrare il cardinale Alborno rappresenta un motivo di grande interesse. Si tratta infatti di una delle più grandi e più preparate figure ecclesiastiche centrali. Pensate quale umiliazione se avessimo avuto un cardinale periferico. Invece no, il fatto che sia centrale è una grande comodità per i turisti, che possono ammirarlo proprio come si farebbe per un comune monumento ecclesiastico. E in qualsiasi momento dell’anno, intendiamoci. Il cardinale Alborno è sempre presente e si è speso tanto per quella terra dove risulta domiciliato. Ma quelle poche volte che il cardinale è in Città del Vaticano ecco che i turisti possono ammirare in tutta la sua grandezza il giovanotto Renato. Ma la verità è che Renato è un buono, perché se non lo trattenesse la preoccupazione di non avvilirci troppo, ci rivelerebbe brutalmente la soluzione per i tanti problemi che affliggono la società: gli ospedali, la scuola, le pensioni, il lavoro e soprattutto la questione meridionale. Lui le soluzioni le ha da sempre, appena nato si capì dal suo primo pianto che aveva già detto ai suoi colleghi nascituri: “ Vedrete che ci tireranno su a latte” che per lo più non è una cosa ovvia. Tale è il carattere del giovanotto, in virtù del quale riesce sempre a mantenersi a galla. Avrete visto spesso dalla spiaggia, osservando il frangersi delle onde, ciò che succede con certi pezzi di sughero; portati sulla riva da un flutto, non fanno a tempo a posarvisi che un’onda successiva, riprendendoli, li riporta in mare, dove galleggiano inani. Così è successo a Renato Ambrosi De Magistris, che è sempre lì lì per ritrovarsi all’asciutto e sempre gli eventi, che non domina, lo riportano a galla. Perché resista nessuno sa, come resista nessuno riesce a comprendere ma c’è. E’ come il Vesuvio, che non fuma. Ogni giorno, si può dire, fa un discorso in cui pronuncia parole definitive, che nessuno, alcuni minuti dopo, ricorda più. Va avanti con le cose, le quali vanno avanti per conto loro, soffermandosi ogni tanto a vedere se arriva anche lui. E’ un responsabile di quartiere casuale: ne abbiamo avuti di incapaci, di dannosi, di pericolosi, di inconcludenti, di ignavi, ma il giovane Renato sta a sé: è dolcemente inutile e quando lo vedo mi domando con desolata simpatia: “ e questo qui, come lo ricorderemo?” Di sicuro ci rimarranno impresse negli occhi le eroiche gesta dei suoi avi, l’indole familiare di mantenersi a galla sulle capacità di altri e di mutare il colore della pelle come i camaleonti.

Lord Henry Wotton